domenica 10 maggio 2009

L'arte secondo Karl Pilkington


Sono andato alla Tate Modern pensando di dover pagare, salta fuori che è gratis. La prima cosa che ha catturato il mio sguardo è stata un'enorme crepa sul pavimento. È questo che succede a non far pagare il biglietto, ho pensato, non riescono a mantenere in ordine l'edificio. Ma poi ho scoperto che era un'installazione. La crepa era lunga circa 600 piedi, profonda uno, e attraversava tutta la hall del museo. Dentro c'erano un paio di cartoni di succo d'arancia e l'incarto di una barretta Lion, che non so se dovessero stare lì o no.
Ho preso un opuscolo che spiegava l'opera e sono andato sulla balconata superiore per vederla meglio. L'opuscolo diceva che la crepa si chiama Shibboleth che, secondo l'Oxford English Dictionary, è “una parola usata come test per riconoscere persone di un'altra comunità o paese in base alla loro pronuncia; una parola o un suono la cui pronuncia corretta risulti molto difficile per uno straniero”. La parola si riferisce ad un episodio della Bibbia in cui gli Efraimiti cercavano di attraversare il fiume Giordano ma furono beccati dai loro nemici, i Galaaditi. Gli Efraimiti vennero costretti a pronunciare la parola shibboleth. Dato che nel loro dialetto non esiste il suono “sh”, questo permise ai Galaaditi di identificare e massacrare gran parte degli Efraimiti. L'opuscolo continuava dicendo che shibboleth “simboleggia un potere: il potere di giudicare e uccidere”. Da questo ho capito che il Lion e i cartoni del succo non dovevano stare là.
Due irlandesi, che stavano di fianco a me sulla balconata, l'hanno guardata per un attimo prima di giungere alla conclusione: "Non è arte. E' uno scempio!". Non sono sicuro che fossero proprio critici d'arte, ma una cosa è certa: non erano Efraimiti!
Ho guardato come la crepa attraeva la folla. La gente le camminava di fianco. Una vecchia signora si teneva al braccio della figlia e camminava con grande attenzione, come fosse sull'orlo del Grand Canyon. Stavo giusto pensando a come mia zia Nora ci cadrebbe dentro di proposito per fare denuncia all'assicurazione (finalmente potrebbe mettere l'erba sintetica in giardino, è stanca di doverla tagliare), quando un insegnante ha sgridato uno dei suoi alunni per avere spinto nella crepa un altro alunno sulla sedia a rotelle. Gli uomini della security sono arrivati ed hanno sbloccato la ruota, mentre comunicavano a qualcuno via radio che la crepa non era danneggiata. La folla che osservava ha applaudito sommessamente come se avesse appena visto Evil Knievel sopravvivere ad un salto andato male.

Il percorso accidentale verso la fama di Karl Pilkington ebbe inizio nel 1989 quando una visita al padre all'ospedale di Manchester lo ispirò a lasciare il suo lavoro per diventare DJ della radio ospedaliera. Dopo avere riempito i bollettini di notizie strane-ma-vere ed avere creato una radio pirata, fu cacciato dall'ospedale ed iniziò a lavorare dapprima presso una radio locale ed in seguito per Xfm, di Londra, dove divenne produttore ed in seguito co-star dello show di Ricky Gervais (il mitico David Brent di The Office).

Karl Pilkington lasciò la scuola nel 1988 e ritirò i risultati dei suoi esami solo nel 2001. Da allora una strana sete di conoscenza si è impossessata di lui e lo ha costretto ad imbarcarsi in un viaggio di scoperta durante il quale porre rimedio agli anni persi. A questo fine Karl si è sottoposto ad una TAC al cervello, ha cercato di entrare nel MENSA, ha scandagliato Internet, giornali e libri alla ricerca di “fatti” ed ha visitato i musei e le gallerie più celebri d'Inghilterra nella sua personale ricerca della conoscenza e della saggezza. Il risultato di tutto questo è il libro Karlology, uno straordinario viaggio nel sorprendente vuoto della sua mente...

Pilkipedia

Tate Modern

"All art is quite useless." - Oscar Wilde, Preface to "The Picture of Dorian Gray"

V.Ure

Nessun commento:

Posta un commento